Devo dire che l’ultima live di Scarpesciolte è stata a mio parere molto coinvolgente ed esaustiva su molti punti sui quali avevo ancora molti dubbi. Insomma, è stata MOLTO 🙂

Ma veniamo un po’ all’elenco degli argomenti trattati:

  • le zone di Edimburgo in cui a parere di Stefano non è granché bello trasferirsi
  • il settore della “manovalanza”
  • sanità
  • primary school e nursery (scuola primaria e materna)
  • cominciare a cercare lavoro nell’hospitality?
  • la vita da immigrato, la decisione di partire, la possibilità di tornare, farsi aiutare

Quelli che più hanno soddisfatto le mie aspettative stavolta sono stati quelli della sanità, scuola e i discorsi sulla vita da immigrato, perché mi toccano più da vicino.

NHS (sistema sanitario britannico) è meglio o peggio di quello italiano?

I pareri sono discordanti, e come sempre la realtà sta nel mezzo. L’esperienza di Stefano è sempre stata positiva, e il suo consiglio è quello di far valere le proprie necessità, parlare e “vendere” il proprio problema e non lasciarsi “sopraffare” dal GP (General Pratictioner, il nostro dottore di famiglia) che dà il paracetamolo come non ci fosse un domani.

Uno dei problemi è che noi italiani non sappiamo parlare bene inglese in modo colloquiale, e quindi di fronte ad un GP possiamo inibirci e andarecene via con la nostra prescrizione di paracetamolo e basta.

Ma anche quando fossimo particolarmente abili nel discorrere e trasmettere i nostri pensieri, il problema fondamentale è che il sistema NHS, essendo un costo per lo stato, si tende ad ottimizzarlo e tendere al risparmio limando dal basso con i GP  e ad intervenire solo quando è necessario. In ogni caso sono coperte moltissime analisi e per i bambini è tutto gratuito, compresi gli occhiali. Inoltre non esiste neanche il concetto di “ticket” alla italiana in cui comunque qualcosa devi pagare per la ricetta. Certo se la situazione è d’urgenza basta andare al pronto soccorso. O ancora si può decidere di andare privatamente, ma si tratta di personale e costi ben diversi.

In ogni caso il GP si interfaccia direttamente con i professionisti specialisti degli ospedali e non va a tentoni, dopodiché se lo ritengono necessario ti mandano a fare approfondimenti, ti scrivono una cartolina e vai, gratuitamente.

Compresa nella copertura del NHS c’è anche la pulizia dei denti e piccoli interventi per i denti, con una qualità di certo inferiore, ma almeno non ci sono scuse per non tenersi curati. (vedi altro articolo sui dentisti a Edimburgo)

Infine per i malati di cancro hanno istituito un fondo nazionale, attivo da subito, in cui ti affidano un tutor che ti segue nella malattia.

LA SCUOLA PRIMARIA E I SUOI COSTI

La scuola ha dei buoni orari, in più esiste il breakfast club (da noi lo chiamano il pre-scuola) dove i bambini possono cominciare anche presto la mattina alle 8.15.

Libri, quaderni e diario sono tutti offerti dallo stato o dal comune, hanno per pranzo un menu a scelta gratuito e il venerdì escono a mezzogiorno, dandogli tuttavia il lunch pack da portare a casa.

Devi solo prendere la lunch bag, zainetto e divise (che puoi trovare anche usate o puoi comprarle in stock nei supermercati ed applicare lo stemma della scuola) e soprattutto non devi portare risme di carta, carta igienica, fazzoletti e salviettine.

Infine una riflessione sulla

VITA DA IMMIGRATO

Se siete in due e volete partire, entrambi dovete essere convinti. Molto spesso altrimenti le coppie si rovinano, e alle prime difficoltà, che CI SARANNO, poi arriva il rinfaccio “MI CI HAI PORTATO TU”. Bisogna fare lavoro di squadra e ciascuno metterci del suo. In assenza di una convinzione completa e uniforme è meglio non partire o rimandare a quando si sarà pronti entrambi.

Stefano ad esempio era convinto ed era pronto da tempo, ma sono partiti solo quando in Federica è scattato il click mentale e si sono ritrovati sulla stessa lunghezza d’onda.

“Da grandi immigrati derivano grandi problemi”, cita Stefano 🙂

Inoltre bisogna sempre pensare che se non stai bene puoi sempre tornare. Il primo anno ovviamente è difficile per tutti, perché è tutto nuovo, ma se dopo il primo anno non ti senti integrato, non hai una tua routine serena, e non ti senti parte dell’ingranaggio, allora è meglio tornare.

Farsi aiutare, cercando lo psicologo, è sicuramente una buona mossa. Tra parentesi ne conosco uno, lo psicologo a Edimburgo Diego Zanelli, davvero molto bravo a prezzi etici, non pensate di dovergli lasciare uno stipendio per esser aiutati!
Bisogna togliersi la chiusura mentale tutta italica di dire “vado dallo psicologo perché sono pazzo”. No, invece è qualcuno che ti ascolta e sa farti riflettere, senza dirti “daje, sì mo passa”, come potrebbe dirti un tuo amico (magari di romane origini 😉 ) che magari ti fa divertire, dimenticare i tuoi problemi, ma non ti permette di affrontarli e cavarne il buono.

 

Ecco qui, sentivo il bisogno di scrivere due righe e condividerle con voi, ma vi consiglio di ascoltare tutta la live anche perché vi strapperà un sorriso qua e là e vale la pena.

Un grazie a Scarpesciolte aka Stefano (o viceversa) che ogni mese si prodiga con le sue risposte. La prossima a fine settembre, sempre di sabato, ore 9 Uk, 10 ITALIANE.

Informazioni sull'autore

Madre e moglie, webdesigner e appassionata di UK, in particolare la Scozia ed Edimburgo. Libri fantasy, serie tv, musica completano il profilo delle mie principali passioni, ma non solo. Ho scritto il libro Lovin'Edinburgh, diario di una sognatrice che dà il titolo a questo blog.

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