Fra i pensieri che hanno attraversato la mia mente nel 2011 quando ho visto per la prima volta Edimburgo c’è stato proprio questo, ancor prima che pensare proprio di metterci radici: andarci a spendere i soldi della nostra vecchiaia e vivere in una casetta british con vista su Castello.

Se qualcuno di voi sogna per la sua vecchiaia di godersi questa fantastica città, ho raccolto per voi alcune cose da sapere, grazie anche ai genitori di Tatjana, intervistati per Myplace in the world nell’articolo “Emigrare a 60 anni? Si può“, e alla mia amica Giò, che si è informata in quanto pensionata.

La situazione è piuttosto semplice: l’Inps italiana vi invia la vostra pensione ogni mese sul vostro conto corrente estero, voi pagate le tasse nel paese di residenza, e stop.

La valutazione che dovete fare è però a mio avviso personale e riferita al periodo in cui ci andrete. Ora come  ora ad esempio il cambio euro-sterlina è favorevole e le tasse che si pagano sono nettamente inferiori a quelle italiane, ma non è obbligatorio, potete decidere di continuare a versare le tasse in Italia, se vi risulta più conveniente. Valutate il costo della vita insomma in rapporto a ciò che percepirete e non avrete grosse sorprese.

Nel caso decidiate per versare le tasse in Uk, sappiate però che il pensionato deve essere residente in Uk da almeno sei mesi e deve aver registrato la propria residenza presso l’Hrmc e chiedere il certificato di residenza ai fini fiscali.
Con questo documento si va all’Inps italiana e dovrebbe essere sufficiente, ma all’atto pratico non è così (santa burocrazia italiana), e bisogna far compilare all’Hrmc un modulo specifico creato dall’Inps e restituirlo all’Inps della propria città. Potete anche spedirlo, ma in quel caso conosciamo la burocrazia italiana e… auguri!
Comunque, se tutto va bene dopo tre mesi cominciate a percepire sul tuo conto Uk in sterline compresi gli arretrati delle tasse trattenute. La speranza è l’ultima a morire no? 🙂 Ma una volta risolta questa il peggio è andato.

Se però avete lavorato in passato per la pubblica amministrazione e/o per motivi fiscali a me sconosciuti avete versato contributi Inpdap, durante la vostra storia lavorativa, sappiate che quelli li perdete e non vi vengono corrisposti all’estero.

Pertanto l’ultimo consiglio che posso darvi è: prima di pensare di trasferirvi per godervi la pensione in Uk, fate un salto da un consulente e fatevi fare due conti, per evitare sorprese!

Altro discorso è se vivrete e lavorerete a Edimburgo e quindi percepirete una pensione Uk, e magari anche un pezzo di pensione italiana. Immagino che la procedura sia la stessa per trasferire la pensione italiana che eventualmente vi spetterebbe.

Che ne dite, è ancora il vostro sogno? Il mio sì, se fossi certa di una sanità più decente che in vecchiaia  è fondamentale eheh 🙂

 

Informazioni sull'autore

Madre e moglie, webdesigner e appassionata di UK, in particolare la Scozia ed Edimburgo. Libri fantasy, serie tv, musica completano il profilo delle mie principali passioni, ma non solo. Ho scritto il libro Lovin'Edinburgh, diario di una sognatrice che dà il titolo a questo blog.

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2 commenti

  1. Il prossimo anno compio 60 anni e sarò collocato in pensione.
    Sono un funzionario di Polizia con 41 anni di anzianità.
    Sono dinamico pratico corsa leggera (45/60 Min a 7/8 km/h, trekking base e cicloturismo nonché faccio un uso quotidiano della bicicletta per ogni spostamento).
    Sono titolare di patente di guida.
    Vorrei impegnarmi alla pari dove posso acquisire una padronanza della lingua inglese nel parlare e nel comprendere (in Scozia oppure in Inghilterra oppure Irlanda)

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